La Mangiaunta: l’evento dedicato alla monocultivar autoctona San Felice

la mangiaunta

Giano dell’Umbria e il suo oro verde, la monocultivar autoctona San Felice che caratterizza questa porzione di Umbria, sono pronti a mettersi sotto i riflettori grazie a “La Mangiaunta” (29-31 ottobre 2022). Degustazioni, tour nei frantoi, show cooking, eventi, workshop, mostre, musica e passeggiate, caratterizzeranno l’ormai tradizionale (l’edizione 2022 è la 17esima) e suggestivo itinerario oliogastronomico alla scoperta dell’extravergine d’oliva e delle altre eccellenze del territorio.

La Mangiunta è organizzata dal Comune di Giano dell’Umbria con l’impulso, anche economico, del Gal Valle Umbra e Sibillini, e a cura di Anna7Poste Eventi&Comunicazione.

L’evento è inserito nel programma di Frantoi Aperti in Umbria, evento dell’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e con tutti gli attori del comparto olivicolo umbro.

Mercoledì 26 ottobre si è tenuta nella sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia la conferenza stampa di presentazione della Mangiaunta. Sono intervenuti Manuel Petruccioli, sindaco di Giano dell’Umbria, Jacopo Barbarito, vicesindaco e consigliere provinciale, Pietro Bellini, presidente Gal Valle Umbra e Sibillini, Anna Setteposte, segreteria organizzativa dell’evento. Presente anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, la quale ha invitato ad andare a Giano: “Eventi come la Mangiauntaella Mangiaunta, inserito all’interno di Frantoi Aperti, sono molto utili alla valorizzazione di un prodotto di eccellenza come per l’Umbria come l’olio. Più eventi sul territorio garantiscono poi una lunga permanenza da parte dei turisti, un lavoro importante questo che viene fatto anche grazie al supporto del Gal. A Giano in particolare si potranno fare delle belle esperienze anche grazie all’organizzazione di Anna Setteposte che è sinonimo di garanzia”.

Il sindaco Petruccioli ha poi ricordato l’avvio della filiera “Un San Felice a tavola”, che si è aggiudicata fondi del Psr per 1,4 milioni di euro per ammodernare impianti e oliveti: “L’oro di Giano da qui ai prossimi dieci anni dovrà essere conosciuto in tutto il mondo, una scommessa che abbiamo lanciato con questa nuova filiera”.

“Il Gal – ha poi aggiunto Bellini – è impegnato al fianco delle amministrazioni comunali per una strategia di promozione e valorizzazione dei territori attraverso i suoi prodotti tipici e il ricco paniere di eccellenze e l’olio di Giano è senza dubbio una di queste”.

Un ricco programma della Mangiaunta (tutti gli appuntamenti sono gratuiti), illustrato da Anna Setteposte, che andrà quindi “in scena” dal 29 al 31 ottobre prossimi. L’olio di Giano dell’Umbria e le realtà che gli gravitano intorno sono infatti un vero e proprio spettacolo, per gli occhi e il palato.

A caratterizzare la tre giorni di iniziative il caratteristico tour nei Frantoi della zona: Filippi (pane, pistacchio e olio), Locci (degustazione guidata alla scoperta dei monocultivar Moraiolo, San Felice e non solo), Moretti Omero (bruschetta e lenticchie), Speranza (bruschetta, ceci e pinzimonio), Eredi del Sero (bruschetta con Primolio e zuppa di legumi), Oro di Giano (cece nero con crostini di pane aromatizzati al rosmarino e EVO Monovarietale San Felice). Saranno queste le tappe, con relativi assaggi, dell’itinerario tra sei frantoi, con una bottiglia di olio in omaggio che sarà riservata a chi completa il tour che partirà da Piazza San Francesco (navetta gratuita ogni 60 minuti e durata del tour 3 ore). È possibile effettuare il tour anche in autonomia, ritirando la cartolina per raccogliere i timbri e ritirare l’omaggio presso l’info point.

Tra le iniziative in programma nei tre giorni, anche degustazioni guidate di olio San Felice, show cooking per scoprire i segreti sull’olio extra vergine d’oliva in cucina. Inoltre, passeggiate anche tra “ulivi immortali”, mostre fotografiche e musica sotto l’ulivo secolare di Macciano.

Ulivo che è la “star” di un territorio, quello di Giano, con 200 mila altre piante di olivo distribuite su 720 ettari (280 piante per ettaro) e con la monocultivar autoctona San Felice che occupa l’80%.

Sotto i riflettori della Mangiaunta, quindi, non può che esserci l’olio di Giano dell’Umbria. E a svelare i suoi segreti più nascosti, durante l’evento, ci sarà il capo panel Giulio Scatolini. Solo una piccolissima percentuale degli oli prodotti in Italia è infatti monovarietale (olio extravergine fatto con olive di un’unica varietà). Il monocultivar è quindi percepito dagli intenditori come un olio raro e pregiato, un olio dalla forte personalità, molto tipico, molto rappresentativo del territorio in cui è prodotto e capace di conferire un sapore unico e squisito ad ogni pietanza.

Proprio come il San Felice, monovarietale armonico, amabile, universale e adatto a tutti i cibi e fortemente legato all’omonima Abbazia. Splendida e imponente, sorge ai piedi dei Monti Martani, immersa tra olivi e lecci secolari. A partire dal XII secolo in Umbria, come nel resto d’Italia, furono soprattutto gli ordini monastici a dare nuovo impulso e nuova vita alla coltivazione degli olivi e alla produzione dell’olio d’oliva. I monaci benedettini di San Felice non furono quindi da meno; fedeli alla loro regola “ora et labora”, avrebbero trapiantato, per riprendere la coltivazione delle terre dopo il periodo di abbandono un tipo di olivo, denominato in seguito Cultivar San Felice, che ha subito attecchito diffondendosi in alcune limitate zone e producendo un’eccellente qualità di olive.

La San Felice concorre oggi a caratterizzare la Dop Umbria, sottozona “Colli Martani”, insieme al Moraiolo (che è la varietà più diffusa sulle colline della regione) e ad altre cultivar come Leccino, Frantoio e, in misura minore, Rajo e Vocio. La combinazione fra diverse varietà e l’ambiente microclimatico particolarmente favorevole garantiscono la qualità organolettica e l’unicità dell’olio di Giano dell’Umbria.

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